METEO STRATEGIE (Beach ledgering)
Mormore saraghi ed orate sono tra le prede più ricercate del beach ledgering. Le belle giornate di fine autunno sono uno dei momenti migliori per realizzare un bel bottino di questi grufolatori a strisce. Vediamo come incidono le condizioni meteo marine con questo tipo di pesca, in modo da poter scegliere la strategia più corretta.
Le condizioni ambientali, come la conformazione dei fondali e le variazioni della pressione atmosferica, dei venti, della temperatura dell’acqua, della concentrazione di acqua piovana e dei sedimenti portati dai fiumi, sono i grandi fattori che dobbiamo imparare a conoscere per capire il comportamento dei pesci. Se non ci si impadronisce del filo conduttore che lega assieme questi fattori, rischieremo spessissimo di sbagliare strategie di pesca.
Quando i pesci girano lontano da riva, magari ci stiamo intestardendo a pescare vicino allo scalino, quando inve3cwe li andiamo a cercare lontano, con lanci da super tecnici, forse stanno proprio grufolando proprio sotto i nostri piedi nella risacca.
Altre volte ci preoccupiamo della forma del piombo per stare in pesca, mantre l’energia del mare sta letteralmente spappolando la nostra fragile arenicola, rendendo i nostri preziosi bocconi praticamente inutilizzabili. Insomma oltre a pescare con una vera attrezzatura da leadgering, non dobbiamo mai dimenticare di far lavorare il cervello, cercando di capire cosa succede la sotto.
Quindi invece di pescare quindi allo stesso modo, dobbiamo sviluppare un esperienza che possiamo definire come “METEO STRATEGIA” .
IL DOPO TEMPORALE:
Sempre più spesso le perturbazioni portano enormi masse d’acqua a scaricarsi in mare insieme a fango e detriti, creando un vero Inferno.
Sulla superficie del mare troviamo tronchi e accumuli di residui vegetali, in questi casi , a differenza del normale temporale estivo, la quantità d’acqua dolce che entra in mare può risultare davvero eccessiva, tanto da far migrare i pesci verso acque più profonde poiché sottoriva il grado di salinità viene fortemente variato, e sia perché il colore del mare assume il colore del fango.
Per pescare in queste condizioni estreme, aumentando le probabilità di catture, occorre cercare di calare le lenze da beach nei tratti a monte di corrente rispetto allo sbocco di fiumi e ruscelli.
Un altro elemento è quello di pescare il più possibile a distanza, cercando le acque più profonde. Dato che le acque sono molto velate conviene sfruttare montature che dispongono di braccioli superiori e per ridurre il problema dell’accumulo di alghe sulla lenza è meglio evitare il nodo dello shock leader, pescando con lenza diretta.
In generale è meglio sfruttare le condizioni diurne, dato che le tenebre riducono in questo caso, le condizioni di pescabilità.
Ma come le acque iniziano a schiarirsi allora è il momento di utilizzare braccioli corredati da inneschi con perlina fluorescente e piombi colorati di bianco.
INIZIO DELLA SCADUTA
Quando il mare si muove con grande energia, tutto l’ecosistema sottomarino si mette in moto, come pure la catena alimentare.
E’ un momento molto propizio, anche se riservato ai più tecnici.
Con il mare in scaduta e le acqua ancora torbide è inutile cercare pesci in distanza. I veri tecnici sanno che è il momento di pescare nel canalone, cercando le spiagge più profonde.
Quando il mare ha esaurito la sua energia, soprattutto se si pesca in spiagge ciottolose, si deve lanciare poco oltre lo scalino, li mormore e saraghi stanno grufolando e banchettando nei sedimenti mossi dal mare.
In condizioni di turbolenza è meglio optare per esche più resistenti, come l’americano o bibì o cannolicchio innescato rinforzandolo con alcuni giri di filo elastico e utilizzando montature con due braccioli corti, posizionai sopra il piombo che, naturalmente deve essere in grado di fornire una buona tenuta.
Per chi cerca la mormora è meglio pescare di notte, ma anche all’alba, con acque torbide, e durante l’intera giornata, non mancheranno le sorprese come saraghi ed Orate.
Finito il momento della turbolenza, il mare entra in una situazione di quiete. Se le condizioni di bel tempo restano stabili per parecchio tempo, il beach entra in una fase di stallo.
Le acque sono molto chiare, e anche l’effetto scalino ormai ha perso ogni suo richiamo.
Di notte, con assenza di luna e in fase di marea montante, si possono intercettare branchi di mormore, ma occorre cercarli pescando a distanza, e riducendo il peso dell’attrezzatura.
Quindi si deve lanciare normalmente lontano, ma se il tutto coincide con un momento di bassa pressione che non sviluppa moto ondoso, con cielo coperto e picco di marea, allora i pesci si trovano vicino riva, forse perché le condizioni di una probabile rottura, li portano ad avvicinarsi alla zona che entrerà per prima in attività, il sottocosta.
Le lenze migliori sono quelle con piombo scorrevole e terminale lungo. Per la pesca vicino a riva, puntare su poco piombo e due braccioli lunghi non più spessi dello 0.18.
FREDDO E CORRENTI
L’autunno porta il progressivo raffreddamento delle acque, con correnti che spesso stoppano, quasi completamente l’attività dei pesci.
Da una settimana all’altra si notano delle notevoli diversità negli esiti delle battute di pesca. La cosa migliore è quella di cercare spiagge profonde, probabilmente con una temperatura più uniforme. Per la pesca sono buone le ore più calde della giornata gradite moltissimo da pesci come l’orata.
La pesca nei porti e dai grandi moli, d’Inverno, può dare buoni frutti. Le acque dei porti profondi, sono il primo posto dove arrivano le mormore in primavera e l’ultimo che viene abbandonato con il progressivo raffreddarsi delle acque. |