SpinningLo spinning, ovvero la pesca con esche artificiali in ambiente marino, derivante da quello già affermatosi in acque interne, si sta rivelando una tecnica di pesca molto produttiva, conoscendo una buona diffusione anche per l’ attuale disponibilità sul mercato di un’ attrezzatura specifica. I motivi che inducono un pesce, abituato a cibarsi di un suo simile, ad abboccare a un esca artificiale sono vari. Scartata ma non del tutto l’ ipotesi della fame, restano altri validi motivi a giustificare tale comportamento. Sicuramente importante è l’ irritabilità, perché è noto che nel comportamento animale la territorialità è la difesa del proprio spazio di caccia sono fondamentali: in questo caso rinunciare al proprio spazio potrebbe significare perdere la possibilità di trovare cibo, con conseguenze immaginabili. Anche la curiosità ricopre un ruolo importante per motivare l’attacco a un’ artificiale , perchè non bisogna dimenticare che un pesce, per identificare un oggetto in movimento che attraversa il suo campo di azione non ha altri mezzi la di fuori della bocca. Ne deriva che il compor4tamento dei pesci predatori di fronte le esche artifici può dare spesso sorprese assai stimolanti per chi desidera affrontare questa disciplina in maniera approfondita. Tra le zone favorevoli allo spinnig vi sono innanzi tutto le foci dei fiumi, frequentate da numerose specie , come il mugginetto, che danno vita a una ricca catena alimentare: ne deriva la presenza di vari predatori tra cui la pregiata spigola. Un altro ambiente adatto è la scogliera rocciosa alta , presso la quale si avvicinano spesso esemplari di tuto rispetto , raggiungibili dagli artificiali. Ugualmente redditizia è la scogliera bassa, frequentata da tutta quella minutaglia che rappresenta l’ abituale foraggio di molti predatori. Nella scelta dei luoghi più propizi assume notevole rilievo il saper decifrare ogni movimento che riveli la presenza di pesci in caccia, come il salto di piccoli pesci , il balenio di piccoli banchi sulla superficie marina e il tuffo di gabbiani. Quali sono i predatori migliori per praticare lo spinning in mare? L’inverno provoca una vera e propria “migrazione” dei pesci verso fondali più elevati che garantiscono una migliore “termicità”,indispensabili per superare la stagione fredda. Questo determina una tangibile scarsità di prede,che riducono praticamente alla sola spigola,imperterrita abitante della sottocosta.La primavera,al contrario,vede il ritorno di molti piccoli pesci nel sottocosta,e con essi dei predatori.Sugarelli,sgombri e lecce stella,spingendosi in prossimità della riva,anticipano l’esplosione d vitalità estiva,quando occhiate,pesci serra e tracine alterano la loro presenza. Anche vari fattori ambientali sono in grado di condizionare l’attività alimentare dei pesci da spinning.La marea può influenzare diverse specie predatrici che concentrano la loro attività nel periodo a cavallo dell’acme di marea crescente. Anche le condizioni del tempo possono incidere sul comportamento dei pesci,i quali,avvertendo l’arrivo di una perturbazione,che per loro significa un periodo di digiuno forzato,si affannano a fare incetta di cibo,diventando in tal modo più vulnerabili alla prestazione di un’esca artificiale.In condizioni di mare in scaduta,quando l’energia delle onde comincia a perdere intensità,i pesci entrano in competizione alimentare,avvicinandosi alla costa alla ricerca di cibo e favorendo,in tal modo,il successo degli artificiali da spinning. - ATTREZZATURA ED ESCHE ARTIFICIALI
In commercio è disponibile l’attrezzatura adatta a interpretare in modo corretto la pesca a spinning.La canna ideale è un attrezzo in due pezzi ,lungo circa tre metri in carbonio ad alta resistenza e con potenza adeguata a lanciare artificiali da minimo 8/10 grammi fino ad un massimo di 30/40 grammi .Requisito importante è l’azione parabolica progressiva;componenti fondamentali sono gli anelli anticorrosione e l’impugnatura studiata per il lancio a due mani. Il mulinello dovrà resistere alla corrosione e alla salsedine.Un modello molto robusto,con meccanica interna di ottima qualità e rapporto di recupero piuttosto veloce,rappresenta la scelta più giusta per le diverse circostanze di pesca.E’ consigliabile ricorrere a un attrezzo fornito di bobina conica che consente di raggiungere maggiori distanze. Indissolubilmente “legato” al mulinello è il monofilo,da scegliere nei diametri 0,20-0,30 per situazioni pesanti e 0,20 e 0,25 per quelle più leggere;entrambi dovranno essere di colore neutro,morbidi e privi di memoria meccanica per difenderne le prestazioni dalla veloce usura provocata dalla distorsione e dal salmastro,che si deposita sul filo rendendolo vulnerabile. L’attrezzatura si avvale poi di piombi e galleggianti piombati aggiuntivi per il lancio di quelle esche che non possiedono peso sufficiente per raggiungere le zone di caccia dei pescatori. Le sche più efficaci sono gli ondulati e i minnows.I primi producono un movimento molto irregolare che ha il potere di scatenare l’aggressività di grossi pesci predatori, inducendoli ad attaccare in velocità alcune prede,tra le quali vanno ricordate sgombri,sugarelli e aguglie.I minnows prodotti in una grande varietà di colori e forme,imitano i piccoli pesci appetiti dai predatori.L’affondamento e il movimento di questi artificiali è provocato dalla paletta che portano sotto la bocca realizzata in acciaio inox o in plastica.Una buona resa è offerta anche dalle anguilline di gomma che rivelano un alto potere adescante soprattutto sulle spigole.Gran parte della loro efficacia è dovuta alla codina sporgente dal corpo che,dotata di appendici provoca una vibrazione del tutto simile a quella prodotta dalle piccole anguille vere. |